La valle di Rio Sacro

Dislivello: 1500 m circa
Difficoltà: EE
Durata: 4.30/5.30 ore
Sviluppo complessivo: 15 Km circa
Segnaletica: segni bianco-rossi da Acquacanina al casale Gasparri (n. 321 #) e dal monte Rotondo alla forcella del Fargno (n. 276 #)

Un facile sentiero su una comoda strada sterrata alla scoperta di un angolo nascosto dei Sibillini, stretto tra le ripide pareti dei monti Val di Fibbia e Pietralata, nel settore nord del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.

Passeggeremo affiancati dalle limpide acque del Rio Sacro che scorrono tra boschi e piccole forre in una valle dove vivono indisturbati 2 degli animali simbolo del Parco: il lupo e l’aquila reale

Accesso:

Lungo la strada tra Acquacanina e Bolognola lasciate l’auto ad una piazzola nei pressi del bivio (indicato con un cartello) per la valle del Rio Sacro.

Questa strada secondaria è chiusa da una sbarra.

Salita:

Dal parcheggio (765 m circa) seguite la strada che inizialmente scende fino al torrente, lo attraversa e continua in leggera salita sul versante destro.

La pista attraversa diverse volte il corso d’acqua e a tratti copre per intero la larghezza del fondovalle, incassata tra pareti rocciose (“I cascinali”).

Dopo circa 4.3 Km, poco prima del termine della strada, a sinistra inizia il sentiero (n. 321) che, verso sinistra, si inoltra nel bosco (900 m circa, 0.45 ore).

La mulattiera diventa sempre più larga e sale regolarmente tra la vegetazione. Eccetto brevissime radure si rimane nel fitto bosco di faggi fino a quota 1330 m circa quando, dopo un tornante si esce definitivamente dal bosco.

La traccia continua stretta tra l’erba e sale dritta fino ad un grosso cespuglio, qui occorre traversare nettamente a destra fino a raggiungere il largo e pianeggiante crinale (Li Merigghi, 1400 m circa).

Senza salire tenetevi sulla destra fino a trovare una netta traccia che in piano traversa lungamente il versante fino a raggiungere il fondo del torrente (1510 m circa). Per una larga pista risalite brevemente fino al casale Gasparri con il fontanile nei pressi (1572 m, 2.30 ore, 8.5 Km).

Dalla fonte si traversa quasi subito verso sinistra e si prende un netto sentiero che incide tutto il versante. Dopo aver superato alcuni piccoli fossi la traccia si fa esile e di incerta lettura confondendosi tra i vari terrazzini rocciosi.

Fino a q. 1600 m circa occorre andare quasi in piano poi si inizia a salire un po’ più decisi. Comunque sentiero o non sentiero si raggiunge la cima del monte Pietralata (1888 m, 3.00 ore).

Da qui seguite la lunga cresta verso il monte Rotondo, il primo tratto in discesa fino ad una sella (1770 m circa) poi sempre in salita.

Poco oltre i 1800 m oltrepassate il bivio, verso sinistra, per la val di Tela (non molto inciso) superando un breve e ripido risalto.

Dopo un breve tratto esposto, la pendenza diminuisce gradualmente fino a diventare nulla nei pressi della vetta che raggiungerete dopo un tratto pianeggiante (2102 m, 4.00 ore).

Discesa:

Dalla cima del monte Rotondo piegatevi leggermente verso est (sinistra) poi andate dritti per prati senza una traccia netta (il rifugio del Fargno è sempre ben visibile in basso) fino a portarvi sulla netta cresta che delimita la val di Tela.

Qui il sentiero è netto e segue fedelmente il filo del crinale per un bel tratto supera una piccola sella e risale il dosso seguente dove è posizionata una lapide.

Sempre per cresta o poco a destra scendete velocemente fino a raggiungere la strada proprio sul valico della forcella del Fargno nei pressi del rifugio omonimo (1833 m, 0.45 ore).